La Fotografia non è solo una macchina fotografica o una foto. La fotografia è una storia lunga un secolo, con evoluzioni, personaggi, stili, mode, tendenze…
Ed io amo condividere tutte le mie scoperte e ricerche in questo mondo che, dato per morto molte volte, ancora è nel pieno della sua crescita, per regalare ancora emozioni e storie al genere umano.
HELMUT NEWTON
Helmut Newton: provocatorio, irriverente, innovatore, controverso, amato e odiato: forse la sua più famosa frase ne palesa la sua figura per intero:
Bisogna essere sempre all’altezza della propria cattiva reputazione.
Già nel 1974 quando pubblicò il suo primo libro “White Women” scatenò un’ondata di polemiche. Solo il titolo fece saltare sulla sedia non pochi “Politically Correct”: accusa di razzismo.
Candidamente replicò che non aveva nulla a che vedere con forme di razzismo, “E’ un bellissimo titolo, per di più non c’è neanche una donna nera in tutto il volume…”
Ma non solo… donne alte, muscolose, fisicamente perfette, quasi ad anticipare le icone delle modelle degli anni ‘80, tra un misto di ossessione verso la perfezione e il “porno-Chic” (come oggi viene maccheronicamente definita la sua fotografia), anticipatore di un costume che 40 anni dopo guarda alle sue immagini come un Milestone di una società in cerca di sogni irrealizzati ed emozioni smarrite.
MARINO PARISOTTO
La fotografia non è un’immagine ma una percezione multisensoriale
Difficile non rimanere attratti dalle immagini di Marino Parisotto, quasi ad essere oggetti metallici catturati da un potente magnete. Non a caso voglio parlare di immagini scaturite da proiezioni mentali più che di semplici fotografie.
Immagini proiettate e scaturite da una mente pregna di vissuto, di conoscenza, di competenza, dinamismo, movimento, percezione desueta della realtà, contaminate da idee, convinzioni, quelle di un artista, perché definirlo fotografo è come definire un diamante una semplice pietra.
UNA DONNA PER AMICO (Brian Ward)
Quando lo storytelling si intreccia tra diverse forme d’arte
Tutto ha inizio quando, ritrovandomi ad ascoltare un brano di Lucio Battisti tratto dall’album “Una donna per amico”, mi tornò in mente la copertina dell’omonimo Album.
Non sono fuori tema, anzi, perfettamente collegato con il concetto di Storytelling di cui si fa un gran parlare nel mondo della fotografia.
L’autore delle foto è stato Brian Ward, che per i molti non dice nulla, ma che fu artefice di alcune copertine di David Bowie, tra cui “The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Man” in quel iconico vicolo londinese in cui il Duca Bianco trovò il suo alter ego.
Insomma, se non lo avete capito, una pietra miliare nel mondo della musica e della fotografia.
CHI MI AMA, MI SEGUA – (Oliviero Toscani)
Non tutti sanno che in Italia, nei primi anni ‘70, si consumò una vicenda dai contorni esplosivi.
Ne furono coinvolti filosofi, pensatori, scrittori, organi ufficiali religiosi nonché organi giuridici e di pubblica sicurezza.
Sì, perché qui non parliamo di una vicenda legata ad una mera immagine, non riguarda una sola foto, ma di un caso complesso che travolge un intero sistema sociale, di costume, che è stato rivoluzionario per la società italiana, in bilico tra passato presente e futuro, coinvolgendo il mondo della comunicazione e, se volete, anche il mondo dell’arte e dell’espressione libera di idee e concetti.
Ma di cosa stiamo parlando?
Semplice: JESUS JEANS
Pacchetto completo: SLOGAN + FOTO
FIRE ESCAPE COLLAPSE di Stanley Forman
Una sequenza drammatica, immagini fermate per sempre a testimoniare la vita prima della morte, a scandire istanti in un divenire incalzante e straziante.
Stiamo parlando di “Fire Escape Collapse”, una serie di foto che raccontano e testimoniano la tragedia che disintegra la speranza della vita sulla morte.
“Quali sono i limiti oltre il quale il diritto di informazione, la verità, la realtà, le forme espressive e i diritti derivati, possono e devono essere raccontate”?
Era il 1975.
Stanley Forman (che al tempo lavorava come fotografo per il Boston Herald e noto nell’ambiente per le sue capacità professionali) si recò sul luogo in cui si stava consumando una tragedia: l’incendio di un edificio, presso il quale erano intervenuti i Pompieri per portare in salvo gli abitanti del palazzo di 5 piani.
LA VERA STORIA DI NAPALM GIRL – (Nick Ut) – Curiosità e aneddoti
Una foto che ha fatto il giro del mondo, che è valsa il Premio Pulitzer nel 1973 a Nick Ut, fotografo e autore di una delle immagini più vere e struggenti di sempre, amata e contrastata, venerata e odiata, censurata e pubblicata.
Nick Ut entrò in AP (Associated Press) nel 1966. Cominciò a lavorare prima in camera oscura e in seguito divenne fotografo di combattimento, proprio come suo fratello.
NAPALM GIRL – questo è il titolo di questo famosissimo scatto – incontrò fin dall’inizio problemi di censura. Quando Nick Ut inviò la sua foto all’ufficio dell’AP negli USA, la foto rischiò di essere rifiutata perché le regole per pubblicare la nudità erano molto rigide all’epoca. Alla fine i redattori di Associated Press convennero che il valore della foto e della notizia era superiore alle riserve sulla nudità.
Ma non solo.
IRVING PENN & The Black and White Idea
Irving Penn è uno dei fotografi più iconici che la giovane storia della fotografia può annoverare.
E non è un caso che Irving sia considerato tra i maggiori maestri della fotografia glamour, di moda e di ritratto, generando stili e influenzando ancora oggi tendenze e visioni.
Nel 1941 a New York lavorerà presso Harper’s Bazaar come assistente di Alexey Brodovitch, suo insegnante negli anni precedenti quando studiava disegno, pittura, grafica e arti industriali presso il Philadelphia Museum School of Industrial Art.